Dalla legalità algoritmica alla legalità (dell’amministrazione) artificiale. Premesse ad uno studio
DOI:
https://doi.org/10.32091/RIID0176Parole chiave:
Amministrazione digitale, Intelligenza artificiale, Decisione automatizzata, Legalità algoritmica, Amministrazione artificialeAbstract
L’avvento delle intelligenze artificiali, ora nella forma delle AI generative, come ChatGPT, pone problemi formidabili ed al tempo stesso offre straordinarie opportunità di miglioramento dell’azione pubblica. La questione, dal punto di vista del diritto amministrativo, è quella di comprendere il fenomeno e quindi riflettere su quali regole possano continuare a garantire l’individuo nel rapporto con il nuovo potere digitale. Dottrina, legislatore e, soprattutto, giurisprudenza, negli anni recenti hanno delineato i fondamenti di una nuova legalità algoritmica: il saggio riflette, in termini introduttivi, sulla “tenuta” di quei principi (di trasparenza, non esclusività, non discriminazione) e sulla loro effettiva “consistenza” a fronte delle nuove prospettive di “amministrazione artificiale” (intendendo con questo l’amministrazione che fa ricorso, per le sue decisioni, a soluzioni avanzate di intelligenza artificiale).
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